Leggere Dante significa immedesimarsi nel suo cammino, dalla selva oscura fino all’esperienza di quell’amore infinito che «move il sole e l’altre stelle» (Par. XXXIII 145) e il cui desiderio ci attrae attraverso tutte le cose belle della vita, così misteriosamente intrecciate alla fatica e al dolore in cui il nostro limite, il nostro peccato paiono inabissarci, a volte senza speranza.
Il viaggio del grande fiorentino è l’immagine del viaggio di ogni uomo, sospinto dalla sua stessa natura ad accettare la sfida che lo chiama a ricercare il suo vero volto, misurandosi con le provocazioni della storia del suo tempo e con quelle leggi che governano il suo «fatale andare» (Inf. V 22).
Anche nel nostro viaggio di lettori, attraverso le asperità dolci e amare di una poesia che pare lontana, può attuarsi quella rilettura, quella riscoperta di noi stessi, del mondo, del senso della vita che ha mosso Dante a porre mano al poema sacro.
«Questo non è un libro su Dante, ma semmai la cronaca di un viaggio, il resoconto di un pellegrino che ha voluto rimettersi in cammino e (re)incontrare Dante.»
Dalla presentazione di Giuseppe Pezzini