Il secondo libro della collana Pensiero di Natura, Mosè Gesù Freud, curato da Giacomo B. Contri, è frutto del lavoro di più psicoanalisti appartenenti allo Studium Cartello e fa seguito all’omonimo convegno tenutosi a Rimini il 20 maggio 2006, in occasione del 150° anniversario dalla nascita di Sigmund Freud.
Prendendo le mosse da L’uomo Mosè e la religione monoteistica (Freud, 1939), essi ne ripercorrono il filo rimasto inesplorato nei decenni: il nesso religione - psicoanalisi - pensiero di Cristo, ovvero la via moderna al tema del Padre.
Il pensiero di Cristo non comporta la distinzione tra fede e ragione, che imperversa da un millennio. In tutto il libro, attraverso un percorso che abbraccia autori classici quali Dante e Maimonide, fino al contemporaneo C. Potock, si avverte una tensione: quella tra la sovranità iniziale dell’uomo - con le parole del Genesi: «a immagine e somiglianza» - e la «nevrosi universale dell’umanità», ovvero la nota definizione freudiana della religione.
Tesi nuove, non riconducibili alla sistemazione accademica in discipline quali filosofia, psicologia e teologia. Gli Autori, consapevoli di ciò che osano proporre, non desiderano altro che discutere con i più diversi interlocutori le suddette tesi, a cominciare da quella contenuta nel titolo: la terna Mosè Gesù Freud, finora inedita.