Un'ergenza di giustizia brucia dentro di noi. Divampa nelle lacrime dei parenti di tante vittime innocenti. Arde silenzioso dietro gli sguardi vitrei di carnefici, inchiodati ad una condanna che li marchierà per sempre come assassini. Paradossalmente poi, anche laddove la legge è applicata con successo, la percezione è che neanche questo ci basti.
Chi può vincere il male, che facciamo o che subiamo? Chi ci consolerà nel momento del pianto? Benedetto XVI ci ha ricordato che l'incontro con l'amore infinito di Cristo, prima vittima di ingiustizia, è la vera risposta alla sete di giustizia e questo è possibile solo nella Chiesa. Chiesa fatta di uomini, liberi di compiere il bene o il male, come tutti. Eppure uomini che non cessano da più di duemila anni di affermare la presenza che li salva.
Proprio come i protagonisti del film "nemmeno l'oscurità", che comunicano l'eccezionalità dell'incontro con Cristo.