«Questa mia servetta Fantasia ebbe la cattiva ispirazione di condurmi in casa tutta una famiglia, non saprei dir dove né come ripescata, ma da cui, a suo credere, avrei potuto cavare il soggetto per un magnifico romanzo. Insomma quei sei personaggi, nati vivi, volevano vivere.» Così scrive Pirandello nel 1925, nella premessa aggiunta alla terza edizione dei Sei personaggi in cerca d'autore. Rappresentata per la prima volta al Teatro Valle di Roma nel 1921, la pièce aveva ottenuto un'accoglienza tempestosa, con il pubblico che urlava "Manicomio!" dalla platea. Né poteva essere diversamente, vista la portata rivoluzionaria di quei sei personaggi senza nome che irrompono per declamare la propria catastrofe. Espressione del disordine incoercibile che li ha generati, essi sono l'inizio di una rivoluzione che ha cambiato la storia del teatro e spalancato allo spettatore la dimensione straniante del luogo in cui finzione e realtà si fronteggiano in un abbraccio impossibile.