Stella Maris

Versione cartacea

Editore: EINAUDI
Pagine: 200
Genere: Narrativa e poesia
Altri generi: Romanzo, Letteratura americana
ISBN: 9788806259587
Tipologia: Libro
Anno di edizione:
Acquistabile con Carte Cultura e Carta del Docente
€ 17,58 € 18,50
-5%

Disponibile

Editore: EINAUDI
Pagine: 200
Genere: Narrativa e poesia
Altri generi: Romanzo, Letteratura americana
ISBN: 9788806259587
Tipologia: Libro
Anno di edizione: 2023

«Quella di Cormac Mccarthy nel suo complesso è un’opera antica, epica, piena di significato, non una serie di exploit narrativi, ma un organismo di libri in costante progressione nel tempo.» - Emanuele Trevi per Maremosso


Ottobre 1972, struttura psichiatrica Stella Maris. Tra le mura di una stanza un uomo e una donna si scambiano parole di matematica e desiderio, di musica e visioni. Lei si chiama Alicia Western ed è lì per cercare di sfuggire ai suoi demoni. Lui è lo psichiatra che l'ha in cura ed è lì per tentare di salvarle la vita. Falliranno entrambi, ma le parole che si scambiano tra quelle mura resteranno dopo di loro. Nella seconda metà della dilogia cominciata con Il passeggero, Cormac McCarthy chiude il cerchio delle vicende dei fratelli Western – e della sua intera opera – con un romanzo di diamantina intelligenza e strabiliante vis drammatica: l'ultima degna parola di un autore di genio.

«McCarthy è uscito di scena con un fremito poderoso. [Nel Passeggero e in Stella Maris] riecheggiano non solo i suoi più grandi successi, ma un intero pantheon della letteratura americana: il linguaggio barocco e il giro di frase di Faulkner; il dialogo conciso e laconico di Hemingway; la paranoia poetica di DeLillo...»
«The Boston Globe»

Quando bussa alla porta della clinica psichiatrica Stella Maris, con quarantamila dollari in contanti in una busta e poca carne addosso, Alicia Western ha vent’anni e altri due ricoveri alle spalle. Il compito che attende il dottor Cohen, che la prende in cura, è di quelli che possono far vacillare la fiducia di un medico nella propria professione. Con diagnosi plurime di sociopatia deviante, anoressia, probabile autismo, tendenze suicide e schizofrenia paranoide, Alicia è accompagnata fin dalla pubertà da uno stuolo di personaggi allucinatori capeggiati dall’individuo pinnuto e astruso che lei chiama Talidomide Kid. Ma accanto alle sue molte patologie psichiatriche, la giovane Western è anche una matematica di genio con un QI non testabile, nonché una virtuosa del violino troppo assorbita dalla teoria dei topoi per raggiungere nella musica un’eccellenza a lei accettabile. Ardua missione, per un terapeuta, cercare di strappare i brandelli di un’anima lacerata alle spire di una mente tanto vorace: nella danza di parole che i due ingaggiano, a ogni passo del medico corrisponde un nuovo imprendibile exploit della paziente, intriso di beckettiana ironia e puntellato di autorevoli teorie. Grothendieck e Gödel, Maxwell e Feynman. Kant, Schopenhauer e Wittgenstein. Bach. Il sapere moderno distillato in un lasciapassare per il nichilismo. Nel parterre di riferimenti di Alicia un solo nome compare con sospetta parsimonia, ed è quello di suo fratello Bobby, lasciato in coma in Italia dopo un incidente automobilistico, e dato per morto. Di Bobby Alicia non vuole parlare. Ed è proprio in quell’eloquente silenzio che lo psichiatra incunea il suo grimaldello. Perché ora sa che solo di Bobby, solo a Bobby, Alicia vorrebbe parlare. Seduta dopo seduta, il tempo a disposizione si fa sempre più breve. E nel ticchettio ora sommesso ora impetuoso di quell’orologio che lei sa leggere anche al contrario, Alicia si prepara a dimostrare l’estrema verità che ha appreso su questa esistenza: che «il mondo non ha creato un solo essere vivente che non intenda distruggere».

CORMAC McCARTHY, nato nel Rhode Island nel 1933, è cresciuto in Tennessee, dove ha frequentato l'università, abbandonandola due volte. Entrato nel '53 nell'Air Force, vi rimasto per quattro anni. Ora vive a El Paso, Texas, lontano dal clamore: non concede interviste e non frequenta gli ambienti letterari e mondani. Gli ultimi tre libri (Cavalli selvaggi, Oltre il confine e Città della pianura) costituiscono la trilogia della frontiera, il cui primo capitolo, Cavalli selvaggi, ha conquistato il National Book Award. Non è un paese per vecchi sarà portato sugli schermi cinematografici da Joel e Ethan Coen.