A un'amica che gli chiedeva che cosa si potesse fare per "Lettera a una professoressa" appena dato alle stampe, un Lorenzo Milani in fin di vita rispose: «Fate baccano!». Il libro in effetti ne ha fatto parecchio, di "baccano", e ha reso celebri don Lorenzo Milani e la sua scuola di Barbiana in tutto il mondo, lasciando segni profondi nella cultura e nella società, nonostante travisamenti e strumentalizzazioni. Frutto di una scrittura collettiva sostenuta da un imponente lavoro preparatorio e di cesello linguistico per renderlo «tutto leggibile per chi ha fatto la quinta o poco più», questo libro-icona – nel contestare una scuola «che non è più scuola» ma «un ospedale che cura i sani e respinge i malati» – rivendica il diritto allo studio a fronte di una realtà scolastica che riproduceva ferocemente le diseguaglianze sociali. E ancora oggi rivolge il suo appassionato appello morale e civile, il rivoluzionario messaggio di un sacerdote convinto che un maestro amante del vero e del giusto può cambiare il mondo.