Un invito, una scelta di coraggio rivolta a tutti coloro che pensano di aver perso Cristo, che hanno deciso di percorrere una strada diversa, a volte sbagliata, e che non si ritrovano più.
Quanto può essere potente la lettura dell’Evangelo, il termine più esatto per tradurre il greco euanghélion, la “buona notizia”? Cosa ci dice davvero la “parola di Dio” se la ascoltiamo parlare per un intero anno? Don Marco Pozza scrive così questo libro, pensato come una lunga avventura nell’anno liturgico A, dedicato alla lettura del Vangelo di Matteo seppur con qualche incursione del Vangelo di Giovanni, per coloro che hanno perso Dio, non lo trovano più, o non lo hanno ancora trovato. Divagazioni orizzontali, scavi in profondità, ospitalità accoglienti nei Vangeli domenicali sono lo “strumento” che don Marco usa per risvegliare coloro che da tempo hanno perso fame e sete nella loro ricerca, perché, come gli ripetevano i nonni da piccolo, “chi dorme non piglia pesci” e di conseguenza neanche Cristo. Per farlo si affida alle rivoluzionarie parole dell’Evangelo, “parole d’una violenza inaudita: il loro attrito è febbrile, la loro sintesi più breve è pur sempre un invito perpetuo alla rivoluzione. Rivoluzionare me stesso: ‘Puoi sempre ricominciare!’ mi viene ripetuto una riga si`, l’altra anche”. Un invito, una scelta di coraggio quindi rivolta a tutti coloro che pensano di aver perso Cristo, che hanno deciso di percorrere una strada diversa, a volte sbagliata, e che non si ritrovano più.