A cura di Andrea Avveduto, Maria Bocci, Pietro Bongiolatti, Edoardo Bressan, Marta Busani, Francesco Magni, Luca Pesenti, Paolo Valvo
Che cosa è realmente importante?
È possibile vivere in modo diverso e migliore?
Se volessimo cambiare la società in che modo potremmo farlo?
Manifesto di Port Huron
Il Sessantotto è un momento decisivo della storia del Novecento, che a distanza di cinquant’anni rischia di rimanere un «mito» fondativo della società contemporanea (negativo o positivo che sia), senza che se ne comprenda la reale portata storica.
Il volume inquadra il Sessantotto all’interno dei profondi cambiamenti che hanno modificato l’Italia e la società occidentale negli anni Sessanta. È un percorso segnato dall’istanza di autenticità rivendicata dai «giovani», con esiti contraddittori. Il superamento di vecchie consuetudini a favore di nuove forme di libertà e di socialità si risolverà, infatti, nel successo di quell’individualismo radicale che ispira la società odierna.
È lecito, allora, chiedersi se l’attuale «cambiamento d’epoca» affondi le sue radici anche in quella sorta di «rivoluzione antropologica» che si è avviata negli anni Sessanta.