«Fare politica è un lavoro martiriale, perché bisogna andare tutto il giorno con quell’ideale di costruire il bene comune».
Queste parole di papa Francesco sintetizzano il senso dell’esperienza narrata nel libro Il sindaco contadino,
quella di un uomo rimasto sempre attaccato al proprio lavoro di
contadino, che si è impegnato in diversi settori – politica, sindacato,
cooperazione – con un unico intento: fare qualcosa che potesse
contribuire a migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei propri
concittadini e, in particolare, di chi vive in agricoltura.
Emerge uno spaccato di vita dell’Italia, ricostruita dopo le ferite
della guerra grazie al generoso e gratuito impegno di uomini che, nella
diversità di prospettive ideali, si spesero per edificare una società
più giusta e solidale. Al tempo stesso, mentre il Paese sta vivendo uno
dei momenti più difficili della sua storia recente, queste pagine
suonano come un invito a ritrovare la strada del sacrificio, della
moralità, della solidarietà e dell’impegno per il bene comune.
«Siamo in una situazione indubbiamente difficile, dalla quale non
si potrà uscire senza una inversione di rotta che dovrebbe coinvolgere
non solo la classe politica, ma la società nel suo insieme».