André Frossard nacque il 14 gennaio 1915 a Colombier-Châtelot (Doubs). Di origini protestanti dal lato materno ed ebraiche dal lato paterno, ricevette un’educazione all’insegna dell’ateismo. Il padre fu il primo segretario generale del partito comunista francese.
La sua vita da «ateo tranquillo», che non provava «alcuna curiosità per le cose della religione», ebbe una svolta a vent’anni, l’8 luglio 1935, quando si convertì al cattolicesimo del tutto inaspettatamente. Nel volume Dio esiste, io l’ho incontrato, lui stesso racconta che quel giorno a Parigi entrò in una cappella per cercare un amico che tardava a uscire. Vi entrò «da scettico e ateo di estrema sinistra, anzi indifferente e preoccupato da ben altre cose che da un Dio che non pensavo neppure più a negare»; ne uscì «qualche minuto dopo cattolico, apostolico, romano, trascinato, sollevato, ripreso, risucchiato dall’onda d’una gioia inestinguibile».Durante la seconda guerra mondiale fu arruolato in marina, poi entrò nella Resistenza. Arrestato dalla Gestapo di Lione il 10 dicembre 1943, fu tra i pochi sopravvissuti della Baracca dei giudei. Uscito dalla prigione, fu nuovamente arruolato in marina, ricevendo varie decorazioni, tra le quali la Legione d’onore e la Medaglia della Resistenza.
Dopo la guerra svolse una instancabile attività di giornalista, saggista, scrittore; numerose le sue conferenze in Francia e all’estero, specialmente in Italia. Cervia divenne la meta delle sue vacanze e luogo dove era solito rifugiarsi per lunghi periodi di lavoro. Da questa frequentazione della costa romagnola nacque Il Vangelo secondo Ravenna (1984). Nei mosaici ravennati Frossard trovava raffigurato quel mondo di luce che lo aveva imprevedibilmente abbagliato e trasformato, «un mondo finalmente riconciliato». «Perché qui il cielo e la terra sono una cosa sola». Un mondo di luce che vince le tenebre e ridesta nell’uomo la speranza e l’amore.
Nel 1986 il Comune di Ravenna gli conferì la cittadinanza onoraria e nel 1987 fu eletto nell’Accademia francese. Morì il 2 febbraio 1995.
Numerose le opere pubblicate in italiano. Tra queste Dio esiste, io l’ho incontrato; La casa degli ostaggi. Forte Montluc, prigione tedesca; Non abbiate paura! André Frossard dialoga con Giovanni Paolo II; Dio. Le domande dell’uomo.
André Frossard (1915-1995), the son of the top Secretary-General of the French Communist Party, lived to his twenties as a “quiet atheist”, one who “did not feel any curiosity for religious stuff”. Then on 8th July, 1035 he suddenly and unexpectedly converted to Catholicism.
In his book God exists, I have met Him, he recounts that on that day in Paris he walked into a chapel to find a friend who was delayed inside. Having entered “as a sceptic and an atheist… and ever more sceptical and atheistic, indifferent and preoccupied with so many things other than a God to Whom I never even gave a thought even to deny” he came out “a few minutes later a Catholic, apostolic and Roman, carried, lifted, collected, and swept by the wave of an inexhaustible joy”.
During World War II he joined the Navy and entered the French Resistance. He was arrested by the Gestapo in Lyon on 10th December, 1943, and was one of few survivors of the Jews’ shed. After prison he joined the Navy again where he received various decorations. He was awarded the Legion of Honour and was the recipient of the Resistance Medal.
After the war he worked untiringly as a journalist, an essayist and a writer, holding many conferences in France and abroad, especially in Italy. Cervia became the destination of his holidays and it was often his refuge for long periods of work.
His frequent visits to the coast of Romagna prompted him to write The Gospel According to Ravenna (1984). In Ravenna’s mosaics Frossard would find a representation of that world of light that had dazzled and transformed him, a “world reconciled at last”. “For here heaven and earth are one”. A world of light conquering darkness and reawakening hope and love in humans.
In 1986 the city of Ravenna elected him an honorary citizen and in 1987 he was elected to the Académie Française.