In La porta spalancata nove coppie e una giovane cresciuta in affidamento familiare raccontano in un dialogo intimo, "a cuore aperto", sul filo dei ricordi, quello che qualcuno ha definito "il miracolo dell'ospitalità".
Storie di coppie che apprendono di non essere in grado di avere figli naturali eppure non sono disperate e si aprono a esperienze di paternità e maternità ancora più grandi.
Storie di uomini e donne – anche – che, pur avendo avuto il dono di diventare padri e madri biologici, scoprono che la famiglia "ci guadagna", diventa più matura e più bella aprendosi al bisogno degli altri: bambini, adolescenti, giovani, anziani, persino i propri "vecchi", nel contesto di una mentalità dominante che relega questa categoria di persone nella nicchia dell'inutilità.
Storie di gratuità, che non pescano la loro forza nella generosità, che può durare poco o tanto, ma che trovano l'energia sorgiva dell'accoglienza familiare in un motivo presente, attuale, vivo, che fa dire ogni giorno grazie alla vita. Quale sia questo motivo, non appreso nella solitudine della coppia, ma alimentato da una compagnia di altre famiglie e amicizie, è la curiosità che spinge a "incontrare" nella lettura, tutta d'un fiato, l'avventura umana dei personaggi di La porta spalancata.