Paolo Borsellino. L'uomo giusto

Versione cartacea

Editore: SAN PAOLO EDIZIONI
Pagine: 118
Genere: Biografie
Altri generi: Storia contemporanea
ISBN: 9788892210790
Tipologia: Libro
Formato: 15,5x22,3
Collana:
Anno di edizione:
Note: Copertina rigida con sovracoperta
Tag: Lotta alla mafia
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Editore: SAN PAOLO EDIZIONI
Pagine: 118
Genere: Biografie
Altri generi: Storia contemporanea
ISBN: 9788892210790
Tipologia: Libro
Formato: 15,5x22,3
Collana: Le vele
Anno di edizione: 2017
Note: Copertina rigida con sovracoperta
Tag: Lotta alla mafia

La mafia è cosa complicata. Endemica e omertosa, radicata e violenta. La mafia è Cosa nostra. Ma è anche la storia di chi la mafia l'ha voluta stanare e combattere, nelle piccole realtà di provincia come nei traffici internazionali di droga, armi e di immensi capitali. La storia di uomini giusti come fu Paolo Borsellino. Non solo il percorso di vita fino all'attentato nel quale rimase vittima il 19 luglio 1992, ma il coro di voci inedite - Diego Cavaliero, Giovanni Paparcuri, il cardiologo Pietro Di Pasquale, Cosimo Scordato, Matteo Frasca e Francesco Ficarrotta, solo per citarne alcune - stretto intorno a una personalità sorprendente nella sua normalità che ci riconsegna un uomo eroico e fragile, ma sempre giusto. "Ho sempre accettato, più che il rischio, quali sono le conseguenze del lavoro che faccio, del luogo dove lo faccio e, vorrei dire, anche di come lo faccio. Lo accetto perché ho scelto, ad un certo punto della mia vita, di farlo e potrei dire che sapevo fin dall'inizio che dovevo correre questi pericoli. La sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me. E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla sensazione o financo, vorrei dire, dalla certezza che tutto questo può costarci caro".

 Paolo Borsellino, luglio 1992