Suor Nazarena, monaca camaldolese morta a Roma nel 1990, ha vissuto per oltre 40 anni volontariamente reclusa in una cella non per una fuga o per disprezzo del mondo, ma per amore a Cristo e ai fratelli: «L’amore per Gesù e i fratelli divori il mio cuore in un martirio di amore ignoto anche a me stessa».
«… tutto il suo cammino, umanamente impervio e folle, e pure – è questo lo sconcertante paradosso – incredibilmente gioioso».
Stefano Res
«L’equilibrio e la serenità di Nazarena, che ha vissuto oggi un’esperienza come quella dei padri del deserto, è miracolo evidente di una presenza di Dio nella notte del mondo».
Divo Barsotti
«Nazarena ci ricorda che esiste una straordinaria strada in cui il perdere è trovare, il silenzio è parola, il distacco è arricchimento, la solitudine è calore e intimità».
Gianfranco Ravasi
«Leggendo le sue lettere, ci appare come una di quelle donne – e sono molte – che lungo la storia «hanno salvato la loro anima gettandola nel solo luogo possibile»: Cristo; donne che “reggono il mondo assetato di morte”. Se l’amore è inutile, Nazarena ha scritto il miglior elogio dell’inutile».
Sandro Carotta
Prefazione di Stefano Res
Postfazione di Sandro Carotta