Scaffale delle opere

La Fondazione per la Sussidiarietà è stata costituita nel 2002 quale luogo di dialogo tra soggetti impegnati a “sostenere la persona nel suo itinerario formativo, di presenza e di espressione nella società” (Art. 2 dello Statuto). In coerenza con tale obiettivo promuove iniziative di approfondimento culturale su temi sociali, economici, politici e scientifici, svolgendo attività di formazione e comunicazione per mezzo di corsi, convegni, seminari, pubblicazioni. Affianca enti e realtà profit e non profit nella programmazione culturale. Promuove e realizza progetti di ricerca. Il suo operato trae ispirazione dal principio di sussidiarietà che afferma il primato della persona rispetto alla società e della società rispetto allo Stato, affinché ogni decisione attinente l’interesse generale sia presa al livello più vicino al cittadino.
Fondazione per la Sussidiarietà Via Torino, 68 20121 Milano (MI) 02.89093228 Scrivi una e-mail La Fondazione per la Sussidiarietà è stata costituita nel 2002 quale luogo di dialogo tra soggetti impegnati a “sostenere la persona nel suo itinerario formativo, di presenza e di espressione nella società” (Art. 2 dello Statuto).  Il suo operato trae ispirazione dal principio di sussidiarietà che afferma il primato della persona rispetto alla società e della società rispetto allo Stato, affinché ogni decisione attinente l’interesse generale sia presa al livello più vicino al cittadino.
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Sussidiarietà e... piccole e medie imprese: Rapporto sulla sussidiarietà 2008. AA.VV. | Libro | Itacalibri
La Fondazione per la Sussidiarietà è stata costituita nel 2002. Il suo operato trae ispirazione dal principio di sussidiarietà, che afferma il primato della persona rispetto alla società e della società rispetto allo Stato. La più importante iniziativa di ricerca della Fondazione è il Rapporto sulla sussidiarietà, un’indagine condotta annualmente con lo scopo di indagare il livello di applicazione del principio di sussidiarietà nei diversi settori della vita pubblica e individuare in essi i potenziali spazi di sviluppo che possono derivare dall’applicazione del principio stesso. All’interno di questo progetto, la Fondazione per la Sussidiarietà, insieme a Mondadori Università, ha dato vita alla collana "Sussidiarietà e…", in cui viene pubblicato ogni anno il rapporto dell’indagine commentato da autorevoli esperti.

Il Rapporto sulla sussidiarietà 2008 si è proposto di analizzare le implicazioni del principio di sussidiarietà nella realtà produttiva e imprenditoriale.
L’indagine è stata condotta su un campione di 1.600 piccole e medie imprese del comparto manifatturiero, rappresentativo per dimensione e collocazione geografica.
La ricerca ha offerto interessanti elementi di conoscenza per suffragare la concettualizzazione di una teoria della sussidiarietà per le (piccole e medie) imprese, consentendo altresì di valutare gli impatti positivi, effettivi o potenziali, di un comportamento sussidiario specie in questo periodo di crisi.
Alla luce dei risultati della ricerca emerge come la centralità della persona, la libertà di intrapresa e lo sviluppo di un sistema di relazioni che includa clienti, fornitori, imprese concorrenti e istituzioni, possono costituire importanti leve per rilanciare il nostro sistema produttivo.
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La ragione esigenza di infinito: <i>Il libro del Meeting 2006</i>. AA.VV. | Libro | Itacalibri
«Un uso della ragione come apertura all’infinito, anziché misura di tutte le cose, è una questione fondamentale per l’uomo d’oggi, qualunque ne sia il credo, la professione e gli interessi particolari.»
(dall'introduzione di Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà)

A tema dell'ultima edizione del Meeting di Rimini era la ragione: una ragione aperta all'infinito, documentata da incontri, mostre, spettacoli, soprattutto dalla testimonianza degli oltre 3000 volontari. A pochi giorni dalla fine del Meeting, Benedetto XVI ha portato il tema della ragione al centro del dibattito internazionale, attraverso la grande lezione di Regensburg. Un'ulteriore conferma della necessità di liberare la ragione dalla gabbia che relativismo e nichilismo le hanno costruito attorno.
È questa la premessa al volume La ragione esigenza di infinito: il tentativo di rendere l'immenso patrimonio culturale, che il Meeting produce in una settimana, fruibile a tutti. Un'opera che prova a documentare, come scrive Emilia Guarnieri nella presentazione, «lo spessore e l'ampiezza con cui, in una calda settimana di fine agosto, a Rimini si è parlato di ragione». Selezionando gli incontri, chiedendo ad alcuni autori di riscrivere i loro interventi, si è cercato di mettere in evidenza il fil rouge che ha caratterizzato l'edizione 2006.

Il volume si presenta suddiviso in quattro sezioni:
Ragione e conoscenza: Enrico Berti, Javier Prades, Giancarlo Cesana, Joseph H. H. Weiler, Francesco Botturi;
Ragione e scienza: Edward Nelson, Stephen Beckwith, Piero Benvenuti, Massimo Robberto, Mordecai-Mark Mac Low, Franco Bassani, Edmund Pellegrino, Giorgio Israel, S.E.R. Card. Christoph Schönborn;
Ragione e persona: Magdi Allam, Wael Farouq, Said Shoaib, Valentina Colombo, Eugenia Roccella, John Waters, Pier Luigi Bersani;
Ragione e società: Franco Marini, Padre Sergio Massalongo, Marco Bona Castelletti, Giovanni Bazoli, Giulio Andreotti, Giovanni Maria Pavarin, Aldo Bonomi, George Atkinson, Pier Francesco Guarguaglini, Alberto Quadrio Curzio.
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Sussidiarietà ed educazione: Rapporto sulla sussidiarietà 2006. AA.VV. | Libro | Itacalibri
La Fondazione per la Sussidiarietà è stata costituita nel 2002. Il suo operato trae ispirazione dal principio di sussidiarietà, che afferma il primato della persona rispetto alla società e della società rispetto allo Stato. La più importante iniziativa di ricerca della Fondazione è il Rapporto sulla sussidiarietà, un’indagine condotta annualmente con lo scopo di indagare il livello di applicazione del principio di sussidiarietà nei diversi settori della vita pubblica e individuare in essi i potenziali spazi di sviluppo che possono derivare dall’applicazione del principio stesso. All’interno di questo progetto, la Fondazione per la Sussidiarietà, insieme a Mondadori Università, ha dato vita alla collana "Sussidiarietà e…", in cui viene pubblicato ogni anno il rapporto dell’indagine commentato da autorevoli esperti.

Condotta nel 2006 su un campione di 3200 intervistati tra famiglie, istituzioni, imprese, l'indagine Sussidiarietà ed Educazione che inaugura la collana "Sussidiarietà e..." si focalizza sulla conoscenza del principio di sussidiarietà e sulla percezione dell'educazione (come formazione umana) e dell'istruzione (come competenza cognitiva e tecnica). Il rapporto rileva che a fronte di una forte percentuale di italiani ancora a favore di un sistema di istruzione "statalista" e "centralista", una netta maggioranza vuole un cambiamento, verso un modello più libero e flessibile.

INDICE
Prefazione di Antonio Quaglio, Il Sole 24 Ore

Parte I. Sussidiarieta ed educazione in Italia
Sussidiarieta: una strada appena iniziata, di Giorgio Vittadini
Cosa pensano le famiglie italiane, di Pierpaolo Donati
La percezione del bisogno educativo, di Onorato Grassi
Le imprese di fronte alla sussidiarieta, di Aldo Bonomi

Parte II. Il rapporto. I risultati dell’indagine
di Carlo Lauro
La metodologia dell’indagine sulla sussidiarietà
L’indagine sulle famiglie
L’indagine sulle imprese
L’indagine sulle istituzioni
Comparazione dei risultati nelle tre indagini
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Sussidiarietà e riforme istituzionali: Rapporto sulla sussidiarietà 2007. AA.VV. | Libro | Itacalibri
La Fondazione per la Sussidiarietà è stata costituita nel 2002. Il suo operato trae ispirazione dal principio di sussidiarietà, che afferma il primato della persona rispetto alla società e della società rispetto allo Stato. La più importante iniziativa di ricerca della Fondazione è il Rapporto sulla sussidiarietà, un’indagine condotta annualmente con lo scopo di indagare il livello di applicazione del principio di sussidiarietà nei diversi settori della vita pubblica e individuare in essi i potenziali spazi di sviluppo che possono derivare dall’applicazione del principio stesso. All’interno di questo progetto, la Fondazione per la Sussidiarietà, insieme a Mondadori Università, ha dato vita alla collana "Sussidiarietà e…", in cui viene pubblicato ogni anno il rapporto dell’indagine commentato da autorevoli esperti.

Il Rapporto sulla sussidiarietà 2007 riguarda un settore cruciale della vita del nostro Paese: quello delle riforme istituzionali. L’indagine si sviluppa secondo un'ottica particolare: è infatti costruita sulla base di una rilevazione capillare delle aspettative dei cittadini. Dare spazio a questo dato è apparso opportuno, perché troppo spesso il tema delle riforme è stato inquinato dalla convenienza politica contingente, dimenticando il vero obiettivo: le riforme devono servire ai cittadini, al popolo. In Italia le riforme costituzionali, invece, sono spesso avvenute “sopra la testa degli italiani” e, piegate dalla strumentalizzazione politica, non sono state in grado di sviluppare in modo compiuto la potenzialità dei processi che volevano avviare. Mettendo al centro la percezione dei destinatari delle riforme l’indagine dimostra, sotto molteplici aspetti, una forte domanda di partecipazione e una decisa esigenza di protagonismo. Da questo punto di vista, anche attraverso i commenti di autorevoli accademici e politici, il Rapporto offre un contributo prezioso per orientare una stagione di riforme che sia davvero all’altezza delle aspettative e che abbia nella sussidiarietà una bussola e un criterio guida.

INDICE
Introduzione di Luca Antonini e Carlo Lauro

Parte I. Costituzione e riforme
1. La storia della grande riforma costituzionale di Andrea Simoncini
2. Comunicare quali riforme di Leonardo Morlino
3. La forma di governo e il sistema elettorale di Augusto Barbera
4. Sussidiarietà orizzontale e riforma del welfare di Giorgio Lombardi e Lorenza Violini
5. Il federalismo di Antonio D’Atena
6. Il federalismo fiscale di Mario Bertolissi

Parte II. Il rapporto - I risultati dell’indagine
1. La metodologia della rilevazione di Maria Gabriella Grassia, Luca Antonini e Carlo Lauro
Questionario: Rapporto sulla sussidiarietà 2007
2. I risultati della ricerca di Neri Lauro e Maurizio Lauro
3. La sussidiarietà bussola per le riforme istituzionalidi Carlo Lauro

Parte III. La parola alla politica
1. Una nazione che sa quello che vuole di Gianni Alemanno
2. Un assetto istituzionale radicato nelle scelte dei cittadini di Giuliano Amato
3. Condivisione e sussidiarietà alla base delle riforme istituzionali di Franco Bassanini
4. Desiderio di partecipazione e risposte politiche di Vannino Chiti
5. Sussidiarietà e federalismo: una possibilità di risposta più efficiente alle esigenze dei cittadini di Roberto Formigoni
6. Sussidiarietà: principio non sufficientemente conosciuto (e applicato) di Enrico Letta
7. Dal basso verso l’alto, dalla società verso lo Stato per conservare la democrazia di Giulio Tremonti

Conclusioni di Luca Antonini e Giorgio Vittadini
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Sussidiarietà e... Istruzione e Formazione Professionale: Rapporto sulla sussidiarietà 2010. AA.VV. | Libro | Itacalibri
Fondazione per la Sussidiarietà è stata costituita nel 2002. Il suo operato trae ispirazione dal principio di sussidiarietà, che afferma il primato della persona rispetto alla società e della società rispetto allo Stato. La più importante iniziativa di ricerca della Fondazione è il Rapporto sulla sussidiarietà, un’indagine condotta annualmente con lo scopo di indagare il livello di applicazione del principio di sussidiarietà nei diversi settori della vita pubblica e individuare in essi i potenziali spazi di sviluppo che possono derivare dall’applicazione del principio stesso. All’interno di questo progetto, la Fondazione per la Sussidiarietà, insieme a Mondadori Università, ha dato vita alla collana "Sussidiarietà e…", in cui viene pubblicato ogni anno il rapporto dell’indagine commentato da autorevoli esperti.

Il Rapporto sulla sussidiarietà 2010 è dedicato al mondo dell’istruzione e della formazione professionale. Tale ambito, attraversato oggi da un processo di riforma ancora in corso, si trova ad affrontare in prima linea il fenomeno del disagio giovanile nella sua forma più densa di conseguenze, che è la dispersione scolastica. A fronte dell’urgenza di tale domanda e grazie alle basi poste dalla riforma – nell’ambito della formazione professionale iniziale ma anche in quello degli Istituti Professionali di Stato – sono fiorite recentemente in modo sussidiario esperienze di istruzione innovative che pongono l’educazione dell’umano al centro della proposta agli studenti.
A partire da tale osservazione, la Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con il Ceris-CNR, ha realizzato una ricerca che ha verificato come l’adozione di un’impostazione sussidiaria nell’istruzione professionale influisca sul successo formativo, sull’inserimento lavorativo e sull’inclusione sociale dei giovani diplomati e qualificati. È stato realizzato un complesso disegno di ricerca, basato su un’indagine quantitativa e su un’indagine qualitativa, i cui risultati possono essere utili per un miglioramento del funzionamento del sistema attraverso l’adozione diffusa di pratiche sussidiarie e per orientare i decisori pubblici nell’implementazione dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale.
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Sussidiarietà e... città abitabile: Rapporto sulla sussidiarietà 2011. AA.VV. | Libro | Itacalibri
Nelle grandi città si concentrano le opportunità di sviluppo sociale ed economico che caratterizzano la modernità, come istruzione, lavoro e servizi per l'impresa, cultura, innovazione, relazioni con il resto del mondo, ma anche difficoltà nella vita quotidiana come scarsità di abitazioni a prezzi accessibili, grandi distanze, degrado degli spazi comuni, mancanza di spazi verdi e per l'aggregazione, inquinamento... Il presente Rapporto assume l'ipotesi che per rendere abitabile una città non bastano, per quanto necessari, gli interventi delle amministrazioni pubbliche e degli investitori privati: occorre anche l'iniziativa di quanti riconoscono un problema all'interno della città e "dal basso" si uniscono ad altri per organizzare un tentativo di risposta (sussidiarietà).
Le analisi empiriche si sono concentrate su quattro aree attraverso le quali si snoda la vita quotidiana delle persone e che presentano un volto specialmente problematico nelle grandi città: Casa, Ambiente, Trasporti e mobilità, Tempo libero. All'interno di un dibattito articolato, il presente Rapporto si caratterizza lungo due direzioni. Da una parte, assume la prospettiva di coloro che vivono quotidianamente nella città, focalizzandosi sulle esigenze delle persone e delle famiglie residenti. Dall'altra, illustra il contributo delle esperienze sussidiarie all'affronto dei problemi emergenti.
Tre le conclusioni di maggior interesse dello studio: le iniziative "dal basso" rispondono ai problemi urbani con servizi nuovi e di qualità; esiste un circolo virtuoso tra capitale sociale e iniziativa "dal basso"; il maggior grado di soddisfazione si verifica in presenza di una pluralità di attori (comunità locali, organizzazioni non profit, amministrazioni pubbliche).
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Sussidiarietà fiscale: La frontiera della democrazia. Luca Antonini | Libro | Itacalibri
“Abbiamo fatto la rivoluzione soltanto per essere i padroni dell’imposta”, dichiarò il deputato francese Lavie all’Assemblea nazionale del 1791. Cosa significa oggi essere padroni dell’imposta?
E’ la domanda che attraversa il volume, in un percorso che dimostra la crisi delle virtù democratiche del principio "no taxation without representation". La globalizzazione, infatti, ha separato tassazione e rappresentanza: il cittadino elettore può scegliere il Paese dove pagare i tributi e varie istituzioni internazionali erodono la sovranità fiscale dei Parlamenti nazionali. Eppure la “questione fiscale” è da sempre legata a quella della democrazia: no taxation without representation è stato l’emblema delle rivoluzioni americana e francese.
Il principio di sussidiarietà fiscale può allora costituire una “rivoluzione” moderna, un antidoto alla perduta democrazia; il volume ne declina fondamenti, applicazioni e sviluppi (De Tax, “Più dai, meno versi”, 8 per mille, ecc.) mostrando come il cittadino possa recuperare sovranità, fino a tornare ad essere “padrone” dell’imposta.
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Banche e finanza: La transizione incompiuta. Graziano Tarantini | Libro | Itacalibri
A partire dagli anni Novanta il sistema bancario italiano, rimasto sostanzialmente immobile per oltre mezzo secolo, è stato interessato da un profondo processo di trasformazione. In un sistema sino ad allora rigidamente bancocentrico è andato via via formandosi, come è accaduto in tutti i maggiori paesi industrializzati, un vero e proprio mercato finanziario.
L’evoluzione non può però dirsi compiuta. Da un lato i processi di aggregazione e concentrazione non hanno ancora portato alla formazione di gruppi bancari in grado di giocare un ruolo significativo quantomeno in Europa, e molto resta da fare sul fronte delle aggregazioni di carattere regionale; dall’altro, le piccole e medie imprese restano sottocapitalizzate e fortemente dipendenti dal debito bancario a breve. In questo contesto le fondazioni di origine bancaria e le banche popolari possono contribuire in modo significativo alla crescita economica e sociale del nostro Paese, contrariamente a quanto sostengono alcuni secondo i quali rappresenterebbero delle anomalie. Come afferma nell’introduzione Carlo Secchi, «in Italia servono [...] istituzioni bancarie e finanziarie più ‘moderne’ (nei comportamenti) e più aperte alla concorrenza, con regole e organi di vigilanza più adeguati ai tempi, seppur rispettosi del buon funzionamento del mercato e quindi non tali da ingessare e soffocare, bensì da valorizzare la responsabilità dei soggetti economici».
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La verità, il nostro destino: Il libro del Meeting 2007. AA.VV. | Libro | Itacalibri
«Quando scopriamo qualcosa di vero "è la realtà che ci si impone" nella sua evidenza, o che ci costringe a cambiare la nostra visione precostituita. Nella cultura contemporanea, invece, l’unica oggettività che la verità può indicare è la legge necessaria della natura, vale a dire il finire, la morte, intesa come parte di un destino cieco senza alcun nesso con la libertà o la responsabilità dell’uomo. Ma se questo “naturalismo” tragico è l’unico senso con cui possiamo dire “vera” la realtà, al di là di esso, nessuna oggettività sarà più possibile per noi, e tutto diverrà un prodotto dell’io senza alcun rapporto con la realtà.
Bisogna invece avere il coraggio di cercare la verità e dire la verità e soffrire per essa: "la verità ci renderà liberi" e non il contrario».

Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà

Il libro della 28 edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli, dal titolo La verità è il destino per il quale siamo stati fatti, si compone di quattro parti:
• La verità, un avvenimento
• Cercatori di infinito
• Alle radici della convivenza
• La verità, forza della pace
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