Il supremo ostacolo al cammino nostro di uomini è la "trascuratezza" dell'io. Il primo punto, allora, di un cammino umano è il contrario di questa trascuratezza, è cioè l'interesse per il proprio io, per la propria persona.
In cammino è l’ottavo e ultimo volume della serie “L’Equipe”, un testo fondamentale in cui si riproducono le lezioni e i dialoghi di don Giussani con i responsabili degli universitari di Comunione e Liberazione dal 1992 al 1998, durante i quali l'Autore mette a fuoco una categoria centrale del suo pensiero, quella di "avvenimento": qualcosa che irrompe, imprevisto, imprevedibile, non conseguenza di fattori antecedenti. Unica categoria che può definire che cos'è il cristianesimo. Ma qual è la sua forma caratteristica? Quella di un incontro umano nella realtà di tutti i giorni. Come nei villaggi della Palestina dove non poteva apparire, Gesù mandava coloro che lo seguivano più da vicino, così Egli ci raggiunge oggi attraverso persone come noi, eppure così diverse che ci fanno sperimentare un'inaudita corrispondenza a quello che siamo. E' solo l'avvenimento di Cristo ora, attraverso l'umanità con cui ci tocca, che può rendere chiaro e consistente il nostro io, strapparlo alla dispersione. E' questo un paradosso che non si riesce facilmente a tollerare: che si un avvenimento, non un'analisi o un progetto nostro, a rendere possibile un cammino umano. Il cristianesimo è questo avvenimento, oggi come duemila anni fa.
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