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Non mi sono stancato di vivere

Memorie di una vita lunga e laboriosa

Versione cartacea

A cura di: Eugenio Dal Pane
Editore: ITACA
Pagine: 72
Genere: Testimoni persone imprese
Altri generi: Lavoro, Politica, Etica
ISBN: 9788852607875
Tipologia: Libro
Formato: 14x21
Collana:
Anno di edizione:
Note: brossurato con alette
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A cura di: Eugenio Dal Pane
Editore: ITACA
Pagine: 72
Genere: Testimoni persone imprese
Altri generi: Lavoro, Politica, Etica
ISBN: 9788852607875
Tipologia: Libro
Formato: 14x21
Collana: Telemaco
Anno di edizione: 2024
Note: brossurato con alette

C’è una generazione che ha conosciuto la povertà, le devastazioni e gli orrori della guerra, che ha lavorato duramente, a prezzo di grandi sacrifici, per assicurare migliori condizioni di vita ai propri figli e alle proprie comunità.
Queste pagine sono una testimonianza di quella generazione che ha visto cambiamenti epocali non solo a livello tecnologico ma anche della mentalità. Essa aveva una speranza per il futuro, era attaccata alla vita e la trasmetteva generosamente. Con tristezza assiste al degrado della vita sociale e politica, al diffondersi di un senso di sfiducia di cui l’inverno demografico è il segno più eloquente.
Paradossalmente chi ha avuto tutto sembra in balia del niente.
Una piccola storia che è in qualche modo un’intima ribellione al nulla dilagante, un invito a guardare chi ci ha preceduto, a raccoglierne, e non dilapidarne, l’eredità.
Essa vuole dare, specie ai giovani, il messaggio che la vita, coi talenti che ciascuno ha, va spesa, donata, trasmessa così da potersi ritrovare, a 99 anni, a dire: «Non mi sono stancato di vivere».

Reginaldo Dal Pane (Faenza 18 settembre 1925) dopo la quinta elementare ha iniziato a lavorare la terra nel podere condotto a mezzadria dalla propria famiglia fin dal 1831, situato a Casalecchio vicino al Molino Scodellino.
Nel 1948, in vista delle elezioni politiche, a seguito di una proposta del parroco comincia la sua partecipazione alla vita politica nelle file della Democrazia cristiana. Nel 1951 entra nel consiglio comunale e nel 1956, a trent’anni, viene eletto sindaco di Castel Bolognese, carica che ricoprirà fino al febbraio 1965.
Nel 1950 è tra i fondatori della Cisl in provincia di Ravenna. A lungo membro del Comitato direttivo nazionale, ricopre per circa vent’anni la carica di segretario provinciale della Federcoltivatori Cisl. Numerose le cariche assunte anche in ambito cooperativo in provincia di Ravenna, tra le quali vicepresidente dell’Unione delle cooperative e presidente dell’Unione delle cooperative agricole. In tale veste partecipa all’Unione nazionale delle cooperative agricole. Successivamente è stato chiamato a ricoprire incarichi in svariate strutture pubbliche di servizio per l’agricoltura.
Questa multiforme attività non lo ha mai allontanato dalla terra e dal proprio lavoro di contadino, unica forma di sostentamento per sé e per la propria famiglia.
Sposato con quattro figli (Eugenio, Domenica, Maurizio e Giampaolo), vive a Castel Bolognese.