Questo volume raccoglie un ciclo di letture organizzato per i detenuti del carcere di Opera (Milano) con l’intento di descrivere il percorso umano che ha condotto Dante dalla selva oscura al bene supremo del paradiso, cioè il destino buono che attende ogni persona che lo cerca e lo domanda.
«Il Paradiso è la compiuta felicità per cui l’uomo si sente nato e a cui la mano della Provvidenza può guidarlo a partire da qualsiasi selva oscura. Dante è l’uomo della speranza: egli vuole testimoniare di aver visto dove può arrivare – anzi, dove è destinato ad arrivare – il cammino umano e che vale la pena fare il cammino anche nei momenti più gravi e faticosi perché c’è un punto di arrivo buono e certo. Leggere il Paradiso vuol dire farsi accompagnare da Dante fin nel cuore di questa positività e di questa speranza. Allora apparirà utile, anzi necessario, fare anche il percorso dell’Inferno e del Purgatorio, perché sono passi verso questa meta» (dall’introduzione dell’autore).