Le parole con cui il Papa ha rischiarato questo tempo
I brani scelti, tra i più significativi pronunciati da papa Francesco – dal momento straordinario di preghiera alle omelie della Domenica delle Palme, della Veglia Pasquale e di alcune messe mattutine a Santa Marta –, sono introdotti e commentati da Eugenio Dal Pane.
Mentre infuriava nel mondo la tempesta della pandemia, papa Francesco ha ascoltato il grido dell’umanità, «Signore, salvaci!» mettendo davanti ad essa la domanda di Gesù: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
Da quella sera in Piazza San Pietro molti si sono messi in ascolto di un uomo partecipe e commosso per le sofferenze di persone, famiglie e popoli, colpiti e attratti da gesti, parole, silenzi, preghiere.
In questo strano tempo, carico di incertezza, paura e morte, l’annuncio pasquale, «Cristo è morto e risorto», è risuonato come unico fondamento di una speranza certa che non elimina i problemi, ma permette di non soccombere sotto il loro peso e di respirare.
Questo libro raccoglie le parole con cui il Papa ha rischiarato questo tempo, perché possano accompagnarci nel lungo tempo di ricostruzione che ci attende.
Siamo come i discepoli di Emmaus, tristi, sconfortati e senza speranza, fino a quando si è accompagnato a loro uno che ha fatto ardere il loro cuore e li ha rimessi in cammino.
Proprio questa è l’opera più urgente: il contagio della speranza.
In questa notte è risuonata la voce della Chiesa:
«Cristo, mia speranza, è risorto!».
È un altro “contagio”, che si trasmette da cuore a cuore –
perché ogni cuore umano attende questa Buona Notizia.
È il contagio della speranza.
Francesco
Prefazione di Giovanni Mosciatti