Il racconto della propria vita che Novella, fondatrice della Casa d’Accoglienza San Giuseppe e Santa Rita, dettò a un amico nell’estate 1992. Dall’incontro all’opera attraverso il dilatarsi del cuore.
Maria Novella Ravaglia Scardovi è la fondatrice della Casa d’accoglienza San Giuseppe e Santa Rita che sorge a Castel Bolognese, piccolo paese della Romagna. La storia dell’opera si intreccia con quella della sua vita, rinnovata da un incontro, avvenuto in un campeggio, che le restituisce la certezza della radicale positività del vivere.
Dilatare a tutti l’avvenimento che aveva salvato lei e il suo matrimonio diventa l’urgenza di ogni giorno. Il 22 maggio 1978, festa di santa Rita, ha la prima intuizione di una casa dove accogliere bambini. Un sogno che sembra impossibile da realizzare per lei, casalinga, e per il marito Giuliano, vigile urbano. L’incontro con l’associazione Famiglie per l’Accoglienza, il sostegno della Compagnia delle Opere e il costituirsi attorno alla loro famiglia di una vasta rete di amici, sono la strada che porta a compimento il suo desiderio di costruzione.
Il 17 marzo 1996 viene inaugurata la casa. Poche settimane dopo, l’8 maggio, Novella muore in seguito a un incidente stradale, ma l’opera continua a vivere e si dilata grazie agli amici che con lei l’avevano edificata. La casa genera altre case che ne proseguono il carisma: vivere l’eccezionale nel quotidiano.
Prefazione di Giorgio Vittadini
Contributi di Adele Tellarini, Chiara Scardovi, Fabio Catani
«Ogni amore è voluto, abbracciato, accompagnato verso il suo scopo pieno: esprimere al mondo, e a sé, la tenerezza di Dio che è per tutti la vita».
Novella
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