Quando Fëdor Dostoevskij scriveva la famosa frase: «La bellezza
salverà il mondo» aveva presente quella bellezza morale che è
rappresentata dal Cristo e dal suo Vangelo. Potremmo aggiungere che è
Dio il primo attore della storia; ed è Lui che, con la sua grazia, nel
pieno rispetto della libertà umana, entra come primo attore nella storia
dell’umanità, così spesso sofferente ed emarginata.
La bellezza è amica della libertà; ci libera dai nostri limiti e da
quelli altrui. È spesso silenzioso invito a liberarci da ogni forma di
violenza, per dare adito a tutto ciò che richiama l’uomo ai suoi grandi
valori e al suo ultimo fine.
Se la bellezza ci salverà dalla guerra e da ogni forma di violenza,
Giotto avrà concorso a preparare negli animi l’anelito a tempi migliori;
perché avrà risvegliato nei cuori, silenziosamente, nella
contemplazione, l’anelito universale alla pace autentica.
Claudio Bellinati
Direttore emerito della Biblioteca Capitolare di Padova