«Abbiate cura di impazzire per un abbraccio.»
Un libro intenso, pieno di luce, del piú antico fra i poeti contemporanei italiani.
«Uno dei poeti piú importanti di questo Paese» – Roberto Saviano
«Gli basta una manciata di sillabe, connesse da un gioco sapiente di rime ed assonanze, e un intero destino si staglia nettamente sul bianco della pagina. Come accadeva in certi indimenticabili epigrammi composti in vecchiaia da Giorgio Caproni» – Emanuele Trevi
«Poesia delicata, volatile, breve, ma esatta e lavorata giorno dopo giorno» – Valerio Magrelli
«Leggere Arminio è un'esperienza indimenticabile» – Marco Belpoliti
«Arminio è uno scrittore raro: scrive con tutto il corpo e si accorge di tutto quello che succede ai corpi altrui, di dentro e di fuori» – Domenico Scarpa
Con la sua lingua asciutta e lirica, sacrale e domestica, in cui c'è sempre uno scarto, uno slittamento inatteso, una sottile sensualità, Franco Arminio fotografa il corpo spaventato dalla morte e infiammato dall'amore. Non soltanto l'amore carnale, ma quello che ci conferma di esistere: l'amore per un figlio e quello per un angolo di paese, l'amore per una strada e quello per la madre, l'amore per un amico e per chi ci è ancora sconosciuto, al punto da scavare in noi il languore del desiderio. Nei suoi versi l'incontro erotico, sentimentale, è sempre un viatico verso Dio, raggira la morte e la corteggia, è miracolo ed epifania. Arminio dedica poesie e prose commoventi anche agli amori – vissuti o mancati – di altri scrittori e poeti, da Kafka a Pasolini, da Susan Sontag ad Amelia Rosselli, trovando una voce nuova per indagare il coraggio di essere fragili che ognuno di noi ha sentito