Sono trascorsi sette secoli dalla morte di Dante, eppure è ancora uno straordinario compagno di viaggio. Egli infatti scrive per portare a termine un percorso di salvezza personale di cui vuol rendere partecipe il lettore.
Il suo viaggio inizia dalla consapevolezza di uno smarrimento di sé che lo spinge a mettersi in cammino, scoprendo, attraverso le tante storie che incontra, come l’uomo sia continuamente in bilico fra le bassezze più degradanti e le altezze più sublimi.
Mentre compie il suo pellegrinaggio interiore, Dante avverte il dovere di mettere a disposizione degli altri ciò che sta vedendo e comprendendo con crescente chiarezza perché giovi anche alla «futura gente», cioè a noi.
«Egli vuole mostrarci quale sia l’itinerario verso la felicità, la via retta per vivere pienamente la nostra umanità, superando le selve oscure in cui perdiamo l’orientamento e la dignità» (Papa Francesco).
Prefazione di Marcello Semeraro