«Il Pascoli è al contempo poeta apparentemente semplice, così che viene proposto già ai bambini delle elementari, eppure tanto profondo da impegnare i critici più autorevoli.
Il “fanciullino” nasconde, oltre tale aspetto di facciata, la complessità e il tormento dell’arte moderna, combinando infantilismo e sofferenza, metrica perfettamente tradizionale e prosodia nuovissima, in forme classiche che hanno imbarazzato i lettori e i critici di professione.
Questa sintesi che propongo vuole offrire soltanto un invito alla lettura di un poeta che ha cercato di nascondere i suoi tormenti in pure forme».
Elio Gioanola
Elio Gioanola conobbe Itaca mentre muoveva i primi passi e li incoraggiò, offrendo prima la pubblicazione di due saggi – La poesia decadente. Pascoli e D’Annunzio e La narrativa tra ‘800 e ‘900. Svevo e Pirandello – e, successivamente, dell’opera narrativa La Grande Guerra di un povero contadino.
Questo invito alla lettura di Pascoli, che esce in occasione dei novant’anni dell’Autore, suggella una lunga amicizia con un uomo al quale Itaca è profondamente grata.