PAUL CLAUDEL (Villeneuve-sur Fère, 1868 - Parigi, 1955), "Premio Nobel", è uno degli scrittori più grandi della letteratura mondiale contemporanea. Dopo aver trascorso l’infanzia nella terra natale, a quattordici anni Claudel viene mandato a Parigi a continuare gli studi. Ed è nella capitale che hanno luogo le due esperienze-chiave che daranno una svolta alla sua vita: la lettura delle opere di Rimbaud e la piena rivelazione della fede cattolica. Di qui prende le mosse anche la sua attività di scrittore, che viene precisandosi essenzialmente nella direzione di un teatro per lo più ascetico e sacrale, di grande nobiltà poetica e non necessariamente interessato alla sostanza drammaturgica del testo (Téte d’Or, 1889, La Ville, 1890, L’Echange, 1894, Partage de midi, 1906, L’Otage, 1909, L’Annonce faite à Marie, 1912, Le Pain dur, 1914, Le Soulier de satin, 1924, Jeanne au bûcher, 1934). Nel 1893 Claudel intraprende la carriera di diplomatico, che lo porta (dal 1895 al 1909) dapprima negli Stati Uniti e poi in Estremo Oriente. Nel periodo compreso fra le due guerre mondiali è ambasciatore a Tokyo, Washington e Bruxelles. Dopo un primo tentativo andato a vuoto nel 1935, Claudel è accolto in seno all’Académie française nel 1946. I due grandi motivi della sua ispirazione di artista cristiano, la tentazione e la rinuncia, informano anche la sua sontuosa opera di lirico, nella quale svettano le Cinq grandes odes (1910).