I fatti accaduti in Romagna nel mese di maggio rimarranno indelebilmente nella memoria personale e collettiva.
Questo libro è nato dal desiderio di custodire l’esperienza di quei giorni attraverso le voci di chi li ha vissuti. Il frutto è un racconto corale, popolare e sinfonico, dove i temi ritornano, con sfumature e accenti diversi, si rincorrono e si approfondiscono, restituendoci dal vivo il dramma: l’isolamento dovuto alle frane, le città, le case e i campi invasi dall’acqua e dal fango, l’odore insopportabile dell’acqua stagnante per giorni e giorni, la paura, la disperazione, la rabbia, il dolore per ciò che si è perduto…
Se la forza devastatrice dell’acqua è stata oltre ogni previsione e immaginazione, essa non è risultata, però, l’unica protagonista. Immediatamente è sgorgata dal cuore di tante persone un’onda di bene, desiderabile anche nella normalità del vivere.
Tanti hanno riscoperto il valore di essere comunità, trovando nei loro sacerdoti e nel popolo cristiano una realtà vicina, che si è sporcata le mani per rispondere alle necessità delle persone e delle famiglie fino ad abbracciarne la domanda di senso che ogni dramma porta con sé e il desiderio che la vita buona intravista possa essere seme di una vita migliore.
L’acquisto del volume contribuisce al ripristino delle strutture di Casa Novella danneggiate dall’alluvione.
Il volume raccoglie più di 60 contributi, fra cui quello del vescovo di Imola, dei sindaci di Lugo, Castel Bolognese, Conselice, l’assemblea con Davide Prosperi a Lugo e l’incontro con il cardinale Zuppi a Castel Bolognese.