Questo volume raccoglie le sceneggiature di tre film tra i più intensi e poetici di Pasolini, opere che al loro apparire suscitarono entusiasmi, discussioni e polemiche.
«Appena finita la prima lettura del Vangelo secondo Matteo, ho sentito subito il bisogno di "fare qualcosa": una energia terribile, quasi fisica, quasi manuale.»
Nel Vangelo secondo Matteo (1964) Pasolini esplora la figura sociale di Cristo e il rilievo storico del suo messaggio, dipingendo un Gesù più feroce contro i ricchi che contro i duri di cuore. La rabbia di questo Cristo è la stessa di Pasolini contro il filisteismo e contro la dissacrazione operata dal neocapitalismo. Nell'Edipo Re (1967), ambientato in una Grecia arcaica e tribale, la tragedia di Sofocle viene riletta in una luce inedita. La vicenda del sovrano di Tebe segna l'imporsi dei tempi circolari della vita e del mito su quello lineare della storia. In Medea (1969) Pasolini rappresenta nuovamente il conflitto tra una visione religiosa e una visione illuminista e razionalista del mondo. La Medea di Maria Callas, furiosa portatrice di una antica e barbarica religiosità immersa in una società ormai profana, si ribella contro lo scettico attivismo di Giasone.