1992. Mario Boccia, fotoreporter, attraversa il mercato di Sarajevo. Il suo sguardo incontra quello di una fioraia. Lui è colpito dai suoi occhi, lei dalle macchine fotografiche che lui porta al collo. Uno scambio di parole, un caffè insieme. A dicembre il fotografo è di nuovo lì. Sarajevo è ormai prigioniera di un assedio feroce che durerà quattro anni. Ma quella donna resiste con i suoi fiori apparentemente superflui. Il fotografo le chiede allora quale sia il suo nome e lei scarabocchia qualcosa su un foglietto: "Fioraia". Nessun nome, nessuna etnia. Da allora, tornare a trovarla diventa per Mario un appuntamento cui non mancare. Fino al giorno in cui al suo banco lei non c'è più. Una storia, delicata e struggente, di dignità e resistenza.