Sei in: Autori > Poeta Marco Marco Poeta (Recanati, 1957) inizia a suonare la fisarmonica all’età di 4 anni e la chitarra a 5 anni. A 20 anni “frequenta” la Bossa-Nova che lo porta a collaborazioni importanti con jazzisti italiani di fama internazionale. Negli anni ’90 nasce una collaborazione con il cantautore Sergio Endrigo, caposcuola indiscusso della canzone d’autore italiana. Con Endrigo, Marco Poeta collabora per cinque anni in concerti live. Per merito di Endrigo, Marco conosce e frequenta Toquinho, Chico Buarque de Hollanda, in seguito Gilberto Gil e Caetano Veloso. Nel 1996 Marco Poeta è con il grande maestro di Bossa-Nova Baden Powell al festival di Musicultura a Recanati, coronando, così, un sogno. Marco frequenta Baden Powell nella sua casa a Parigi e con lui ha la possibilità di perfezionarsi nella tecnica chitarristica. Questo rende Marco Poeta l’unico vero erede del grande maestro brasiliano. Dal 1997 comincia a collaborare alla direzione artistica del Centro Studi Leopardiani di Recanati, incarico che ricopre tuttora, e realizza alcuni progetti volti a far conoscere al pubblico l’altra faccia della cultura poetico-musicale, spesso fuori dai canoni dei mass-media: lo spettacolo in musica e poesia “Notturni Leopardiani”, quello sullo “Zibaldone” e le “Operette Morali” leopardiane recitate dall’attore Pippo Franco e uno dedicato ai “Canti” con l’attore Riccardo Cucciolla; infine un omaggio al dolce sentimento della tristezza leopardiana con l’incontro sul palco di tre poeti: Vinicius de Moraes, Fernando Pessoa e Leopardi. Per commemorare Leopardi condivide il palco insieme al maestro Fausto Cigliano, con Sergio Endrigo che recita le poesie dell’amico Vinicius de Moraes e la grande voce del mitico Francesco Di Giacomo (“Banco del Mutuo Soccorso”) che canta in portoghese. È del 1998 l’incontro col fado! Marco Poeta è l’unico italiano che ha “osato” interpretare questo genere musicale nella sua terra d’origine, il Portogallo, che lo ha promosso “fadista d’oltralpe”. Si dedica da anni allo studio della guitarra portuguesa – strumento “difficile”, costruito dai portoghesi esclusivamente in Portogallo per l’esecuzione del fado – in cui lo aiuta il grande virtuoso portoghese António Chaínho. Nel 2001 incide il suo primo cd di fado, O Fado, questa volta con la guitarra portuguesa e il suo trio storico, prettamente acustico come vuole la più vera tradizione fadista, oltre a due ospiti d’eccezione: Francesco Di Giacomo ed Eugenio Finardi. La tournée tocca tutta l’Italia. Gli italiani cominciano a sentire e ascoltare il fado, la musica dell’anima! Le testate giornalistiche nazionali considerano Marco Poeta il re del fado in Italia. Nel 2002 Marco Poeta fonda l'Accademia do Fado, con cui collaborano vari cantanti e musicisti interessati al genere di Lisbona. Nel 2005 Marco Poeta riesce a portare a Lisbona Lucio Dalla, arrangiando le canzoni del cantautore bolognese in chiave fadista. Poeta arriva a coinvolgere nell’avvio del “nosso fado” personaggi come Enzo Gragnaniello, Fausto Cigliano, Peppe Servillo (Avion Travel), poi Silvia Mezzanotte. Nel 2006 esce in Portogallo un libro antologico sulla storia del fado dove un intero capitolo è dedicato a Marco Poeta, annoverandolo tra i grandi guitarristi della storia del fado. Al Meeting di Rimini 2008 Marco Poeta compone le musiche per lo spettacolo inaugurale dal titolo “La Straniera” tratto dall’opera di T.S. Eliot I Cori da “La Rocca” e realizza uno straordinario concerto di fado dove invita i grandi nomi portoghesi e le grandi voci della canzone d’autore italiana. Dall'agosto 2009 è direttore artistico del Teatro "La Vittoria" di Ostra, comune in provincia di Ancona.
Marco Poeta (Recanati, 1957) inizia a suonare la fisarmonica all’età di 4 anni e la chitarra a 5 anni. A 20 anni “frequenta” la Bossa-Nova che lo porta a collaborazioni importanti con jazzisti italiani di fama internazionale. Negli anni ’90 nasce una collaborazione con il cantautore Sergio Endrigo, caposcuola indiscusso della canzone d’autore italiana. Con Endrigo, Marco Poeta collabora per cinque anni in concerti live. Per merito di Endrigo, Marco conosce e frequenta Toquinho, Chico Buarque de Hollanda, in seguito Gilberto Gil e Caetano Veloso. Nel 1996 Marco Poeta è con il grande maestro di Bossa-Nova Baden Powell al festival di Musicultura a Recanati, coronando, così, un sogno. Marco frequenta Baden Powell nella sua casa a Parigi e con lui ha la possibilità di perfezionarsi nella tecnica chitarristica. Questo rende Marco Poeta l’unico vero erede del grande maestro brasiliano. Dal 1997 comincia a collaborare alla direzione artistica del Centro Studi Leopardiani di Recanati, incarico che ricopre tuttora, e realizza alcuni progetti volti a far conoscere al pubblico l’altra faccia della cultura poetico-musicale, spesso fuori dai canoni dei mass-media: lo spettacolo in musica e poesia “Notturni Leopardiani”, quello sullo “Zibaldone” e le “Operette Morali” leopardiane recitate dall’attore Pippo Franco e uno dedicato ai “Canti” con l’attore Riccardo Cucciolla; infine un omaggio al dolce sentimento della tristezza leopardiana con l’incontro sul palco di tre poeti: Vinicius de Moraes, Fernando Pessoa e Leopardi. Per commemorare Leopardi condivide il palco insieme al maestro Fausto Cigliano, con Sergio Endrigo che recita le poesie dell’amico Vinicius de Moraes e la grande voce del mitico Francesco Di Giacomo (“Banco del Mutuo Soccorso”) che canta in portoghese. È del 1998 l’incontro col fado! Marco Poeta è l’unico italiano che ha “osato” interpretare questo genere musicale nella sua terra d’origine, il Portogallo, che lo ha promosso “fadista d’oltralpe”. Si dedica da anni allo studio della guitarra portuguesa – strumento “difficile”, costruito dai portoghesi esclusivamente in Portogallo per l’esecuzione del fado – in cui lo aiuta il grande virtuoso portoghese António Chaínho. Nel 2001 incide il suo primo cd di fado, O Fado, questa volta con la guitarra portuguesa e il suo trio storico, prettamente acustico come vuole la più vera tradizione fadista, oltre a due ospiti d’eccezione: Francesco Di Giacomo ed Eugenio Finardi. La tournée tocca tutta l’Italia. Gli italiani cominciano a sentire e ascoltare il fado, la musica dell’anima! Le testate giornalistiche nazionali considerano Marco Poeta il re del fado in Italia. Nel 2002 Marco Poeta fonda l'Accademia do Fado, con cui collaborano vari cantanti e musicisti interessati al genere di Lisbona. Nel 2005 Marco Poeta riesce a portare a Lisbona Lucio Dalla, arrangiando le canzoni del cantautore bolognese in chiave fadista. Poeta arriva a coinvolgere nell’avvio del “nosso fado” personaggi come Enzo Gragnaniello, Fausto Cigliano, Peppe Servillo (Avion Travel), poi Silvia Mezzanotte. Nel 2006 esce in Portogallo un libro antologico sulla storia del fado dove un intero capitolo è dedicato a Marco Poeta, annoverandolo tra i grandi guitarristi della storia del fado. Al Meeting di Rimini 2008 Marco Poeta compone le musiche per lo spettacolo inaugurale dal titolo “La Straniera” tratto dall’opera di T.S. Eliot I Cori da “La Rocca” e realizza uno straordinario concerto di fado dove invita i grandi nomi portoghesi e le grandi voci della canzone d’autore italiana. Dall'agosto 2009 è direttore artistico del Teatro "La Vittoria" di Ostra, comune in provincia di Ancona.