La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme. Nuova ediz.

Versione cartacea

Editore: FELTRINELLI
Pagine: 368
Genere: Saggistica
Altri generi: Filosofia, Storia contemporanea, Totalitarismi
ISBN: 9788807897450
Tipologia: Libro
Collana:
Anno di edizione:
Tag: Shoah
Percorsi: Giornata della Memoria
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Editore: FELTRINELLI
Pagine: 368
Genere: Saggistica
Altri generi: Filosofia, Storia contemporanea, Totalitarismi
ISBN: 9788807897450
Tipologia: Libro
Collana: Universale economica. Saggi
Anno di edizione: 2023
Tag: Shoah
Percorsi: Giornata della Memoria

A sessant’anni dalla pubblicazione, uno dei libri più importanti del Ventesimo secolo torna con una nuova prefazione di Ezio Mauro.

«Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso.»


Otto Adolf Eichmann, uno dei comandanti delle SS responsabili dell’organizzazione della cosiddetta “soluzione finale”, fu processato nel 1961 a Gerusalemme, avendo commesso crimini contro il popolo ebraico, crimini contro l’umanità e crimini di guerra sotto il regime nazista. Hannah Arendt assistette al processo come inviata del “New Yorker” e ne nacque un libro scomodo, che pone le domande che non avremmo mai voluto porci e dà risposte che non hanno la rassicurante certezza di un facile manicheismo. Il suo resoconto, spiega Ezio Mauro nella sua prefazione, è “il tentativo di recuperare una misura umana di razionalità che consenta di mandare avanti il mondo dopo Auschwitz”: è un’esplorazione attenta e appassionata del contesto storico e politico, un’analisi del tempo nazista, indispensabile per capire come quella quotidianità ordinaria e mediocre abbia potuto farsi strumento dell’orrore. Questo tipo di indagine diventa necessaria poiché “quel che si vede e quel che si sente non riescono a restituire la portata dell’accaduto che resiste al diritto, alla giustizia, alla pietà, dunque alla comprensione”. Sprovvisto di qualsiasi tipo di eccezionalità, concentrato sulla corretta esecuzione del compito assegnatogli, Eichmann è l’incarnazione “banale” del Male, che per questo risulta tanto più terribile, perché i suoi servitori più o meno consapevoli non sono che piccoli, grigi burocrati. I macellai del nostro tempo non hanno la “grandezza” dei demoni: sono dei tecnici, si somigliano e ci somigliano. Prefazione di Ezio Mauro.
HANNAH ARENDT (Hannover 1906 - New York 1975), filosofa tedesca, allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers, emigrata nel 1933 dalla Germania in Francia a causa delle persecuzioni contro gli ebrei, dal 1941 ha insegnato nelle più prestigiose università degli Stati Uniti. Con opere quali Le origini del totalitarismo (1951) e La banalità del male (1964), tra le sue più famose, indagò concetti politici fondamentali del mondo moderno.