La meditazione qui offerta da Péguy sulla Passione di Cristo rappresenta un momento apicale della letteratura spirituale. Nonostante la decisa affezione alla vicenda, l'autore non risparmia decise bordate agli stereotipi e agli schemi teologici del suo tempo. Senza mai cedere al pietismo o a un certo «dolorismo» di inizio secolo, la meditazione di Péguy sugli ultimi momenti della vita terrena di Gesù prende le mosse da alcune considerazioni sulla depressione e la nevrastenia che risultano di particolare interesse. Con grande naturalezza, si stabilisce un sottile legame tra la sofferenza del vivere contemporaneo e l'angoscia di Gesù nel Getsemani nel momento in cui fu colto dai tormenti di una morte annunciata. Il mistero dell'Incarnazione assume così tutto il suo spessore e la sua densità: lo stesso figlio di Dio ha conosciuto la paura dinanzi alla propria finitezza. A testimonianza di come Dio si sia fatto uomo sino alla più tragica conseguenza.
Presentazione di Jean Bastaire